IL MICIO PUÒ SPORCARE FUORI DALLA CASSETTA PER VARI MOTIVI. ESCLUSA L’IPOTESI DELLA MARCATURA, IL PROBLEMA PUÒ ESSERE RISOLTO SOLO SCOPRENDO LE REALI CAUSE CHE PORTANO A QUESTO COMPORTAMENTO.
Una delle principali ragioni per cui i gatti sono così apprezzati come animali da compagnia è la convinzione che sporchino sempre nella loro cassetta igienica.
Ma in realtà capita che il gatto inizi a sporcare fuori dalla cassetta, mettendo in crisi il proprietario che non riesce a capire la motivazione di tale comportamento, arrivando spesso alla conclusione che si tratti di un vero e proprio dispetto.
L’eliminazione inappropriata è uno dei problemi comportamentali più frequentemente diagnosticati nel gatto domestico. Con questa definizione si indica il mancato utilizzo della cassetta igienica da parte del gatto con conseguente eliminazione di feci ma più spesso urine in altri luoghi.
In questi casi è importante escludere un comportamento di marcatura, che si presenta in modo simile, ma con una deposizione dell’urina o delle feci effettuata con una sequenza comportamentale differente e in luoghi ben specifici. In questo caso la motivazione è quella di “marcare” il territorio, richiamare il partner per la riproduzione o lasciare messaggi chiari all’interno dell’ambiente.
I comportamenti sono specifici: il gatto si avvicina al luogo da marcare (generalmente finestre, porte, superfici e oggetti verticali), annusa con attenzione, si gira portando il posteriore in direzione del luogo di marcatura, rimanendo in stazione alza la coda e, facendola vibrare, emette lo spruzzo di urina con un’espressione di “beatitudine”! In caso di marcatura il gatto continua poi a utilizzare la cassetta igienica. Nell’eliminazione inappropriata la sequenza comportamentale è totalmente differente in quanto le motivazioni alla base sono diverse da quelle della marcatura.
Le possibili cause
Nell’eliminazione inappropriata il gatto annusa il luogo prescelto per l’eliminazione poi si mette in posizione accovacciata ed elimina; infine tenta di coprire le deiezioni raspando il pavimento, simulando quello che avviene normalmente su un substrato sabbioso. Le motivazioni che possono portare il gatto a non utilizzare la cassetta igienica sono molteplici e spesso difficili da identificare.
Generalmente le cause più comuni sono un’avversione verso il substrato (sabbia utilizzata, tipologia della cassetta igienica) o il luogo in cui è posizionata la cassetta. Non vanno dimenticate cause che agiscono a livello emotivo come cambiamenti ambientali e della routine domestica, situazioni di sovraffollamento, competizione e aggressività tra gatti conviventi.
Nell’avversione verso il substrato il gatto non gradisce il tipo di sabbia presente nella cassetta e, quindi, cerca un posto migliore e più confortevole dove fare il proprio bisogni. Purtroppo questi posti sono superfici più morbide come tappeti, letti e divani oppure l’interno di lavandini e vasche. Anche il luogo di posizionamento della cassetta igienica ha una sua importanza che spesso viene sottovalutata.
Infatti, una cassetta messa in punti di passaggio o comunque non adatti (corridoio, vicino alla porta di entrata, vicino alla lavatrice, vicino alle zone di alimentazione e riposo) non è gradita dal gatto che può associare l’eliminazione con qualcosa di negativo, come il rumore della centrifuga o la presenza di una persona magari sconosciuta vicino alla cassetta. Anche in questo caso il gatto è costretto a cercarsi un luogo più sicuro e consono alle sue esigenze!
L’ambiente di vita per il micio è molto importante e ogni minimo cambiamento può essere fonte di stress. Quindi non dobbiamo stupirci se l’arrivo di un bambino, un trasloco, il cambio dell’arredamento, l’introduzione di nuovi oggetti o addirittura di un nuovo gatto possono destabilizzare il nostro amico felino che manifesta il suo stato di stress attraverso l’eliminazione inappropriata. Anche i rapporti tra gatti conviventi possono essere causa di stress e frustrazione.
A volte un gatto può essere escluso dall’accesso alla cassetta igienica da un altro micio, oppure può essere aggredito nel momento di utilizzo della stessa. Per ultimo non va dimenticato che situazioni cliniche come infiammazioni urinarie, cistiti, problemi gastroenterici (diarrea), o addirittura problemi osseoarticolari possono determinare un’associazione negativa con la cassetta igienica in quanto il gatto ha sperimentato dolore durante l’eliminazione.
Cosa fare?
Come dobbiamo comportarci nel momento in cui il nostro gatto non utilizza la cassetta? Prima di tutto è necessario capire se si tratta di una marcatura o di un’eliminazione e poi cercare le possibili cause. In caso di eliminazione inappropriata la prima cosa da fare è intervenire sulla cassetta e sul substrato di eliminazione, quindi cambiare la sabbia passando a una più soffice e più “confortevole” e introdurre un’ulteriore cassetta igienica magari di tipo diverso, per esempio se se ne utilizza una chiusa si può acquistare una cassetta aperta e viceversa.
È importantissimo inoltre mantenere la cassetta igienica pulita, rimuovendo giornalmente le deiezioni e cambiando la sabbia il più spesso possibile per evitare che diventi sgradevole per il gatto. Per la pulizia, sia della cassetta sia dei luoghi di eliminazione, sono da evitare assolutamente candeggina, ammoniaca o detergenti profumati, in quanto le prime contengono sostanze che richiamano l’odore dell’urina e i secondi possono risultare molto sgradevoli per l’olfatto felino.
Per lo stesso motivo sono sconsigliate sabbie profumate! Per quanto riguarda la posizione della cassetta, è importante tenerla in luoghi tranquilli! Oltre a tutto ciò è consigliato rendere inaccessibili i punti di eliminazione inappropriata. Con più gatti conviventi è importante controllare le dinamiche di relazione. L’aggiunta di più cassette può diminuire la competitività: una regola afferma che le cassette devono essere pari al numero di gatti più una (es. due gatti, tre cassette).
Se la situazione non migliora, oppure si evidenziano peggioramenti nel comportamento di eliminazione inappropriata, è bene rivolgersi a un veterinario specializzato in medicina comportamentale, soprattutto in quei casi in cui ci sono più gatti conviventi. Questo perché spesso le interazioni aggressive feline si manifestano in modo passivo attraverso posture del corpo e messaggi di minaccia che passano totalmente inosservate al proprietario.
Osservate sempre il comportamento del vostro gatto e non sottovalutate mai i suoi cambiamenti anche se minimi per intervenire il prima possibile. Situazioni prolungate e reiterate di eliminazione inappropriata possono risultare più complicate e difficili da risolvere. Ricordiamoci infine che mettere il muso nella pipì è una punizione sconsigliata perché, oltre a non risolvere il problema, peggiora lo stato emotivo del gatto!
I consigli del veterinario comportamentalista
Fonte: www.petsandthecity.it
Autore: Greta Berteselli